Recensione: Il cielo d'acciaio di Beatrice Simonetti

~ 𝙏𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤: Il cielo d'acciaio
~ 𝘼𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: Beatrice Simonetti
~ 𝙀𝙙𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚: Delrai Edizioni
~ 𝙎𝙖𝙜𝙖: Famiglia Händler #2
~ 𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚: Narrativa storica
~ 𝘼𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: 2024
~ 𝙋𝙖𝙜𝙞𝙣𝙚: 648

Miroslaw Nowak è un reduce della Grande Guerra. Il primo conflitto mondiale gli ha portato via molte cose oltre alla gamba sinistra, ma non la voglia di vivere. Ormai felicemente sposato, ha un negozio di copricapi a Friedrichshain, anche se le difficoltà dovute alle sue origini ebraiche rendono il futuro incerto. Sarà, Yannick Händler, un ragazzino sfregiato, a sfidare le convinzioni sociali e ad affezionarsi ai Nowak, facendo breccia nell’animo dell’uomo e della figlia Käthe.

Quattro anni dopo, Johannes Händler sogna a occhi aperti di diventare un aviatore della Luftwaffe e condivide le proprie ambizioni con Wolfgang Ebert, l’amico di sempre. Quella carriera gli è però preclusa, a causa dell’ostilità del padre nei confronti del partito nazionalsocialista, situazione che fa indispettire Hermann Reinke, gerarca nazista interessato a piegare la famiglia di Hannes agli ideali del Terzo Reich.

Per questo il ragazzo pagherà a caro prezzo la realizzazione dei suoi sogni. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sovvertirà gli equilibri internazionali e le vite di Miroslaw, Johannes ed Hermann si incroceranno come nessuno dei tre immaginava.

Ciao a tutti, patati 💜

Se dovessi descriverlo con una parola direi senza dubbio CAPOLAVORO. Complice il fatto che AMO i libri con ambientazione storica, in particolare nel periodo della seconda guerra mondiale perché i temi trattati mi stanno particolarmente a cuore ❤️‍🩹 Questo è uno di quei libri che dovrebbero leggere tutti per non dimenticare quanto gli umani sappiano essere crudeli e che, al giorno d'oggi, sembrano aver scordato.

Questa opera in particolare non lascia niente all'immaginazione è crudo e vero, con molti dettagli dell'epoca, come le armi e i mezzi utilizzati, le ambientazioni, le sensazioni che ti lascia addosso anche grazie ai quattro diversi punti di vista che ci fa vivere la storia a 360°. È pieno di dettagli storici accurati, si vede che c'è stato uno studio attento e approfondito dietro questa meravigliosa quanto triste storia che, a volte, sembra scontato ma non è così.

Se non sapessi che i personaggi sono di fantasia, avrei pensato, sicuramente, ad una biografia di queste persone per la stesura del libro, tanto è crudo quanto vero, purtroppo, perché il solo pensiero che tutto questo è avvenuto davvero mette i brividi a dir poco.

Miroslaw, Johannes, Käthe e Hermann sono i quattro protagonisti, di cui scopriamo i sentimenti, i pensieri e le proprie convinzioni. Ma non sono affatto da escludere anche gli altri personaggi che sono tutti importanti a modo loro, come Benjamin, Wolfgang, Gertrud, Yannick, tutte vite cambiate e spezzate dalla guerra.

Magistrale l'intreccio narrativo di tutte queste vite combacianti alla perfezione e coerenza dall'inizio alla fine. Nonché molto incredibili ed emozionanti alcune dinamiche fra gli stessi 🫂❤️‍🩹

Hermann, un tedesco nazista a tutti gli effetti, convinto fino alla fine dei suoi ideali sbagliati con un unico grande rimpianto, anch'esso del tutto sbagliato, che lo porterà a "lavorare" il doppio degli altri per sentirsi parte della patria..

⚠️SPOILER⚠️
Il dubbio che ha di non essere un purosangue tedesco, la cosiddetta "razza Ariana", è l'unica cosa che lo fa impazzire

"Non intendeva fuggire, anche al costo di essere l'ultimo ufficiale a presidiare il campo, perché questo era ciò che gli imponeva il proprio sangue."
⚠️FINE SPOILER⚠️

È un personaggio complesso ed è stato molto difficile per me da elaborare ed assorbire, perché la sua storia ha fatto male. Tanto male. Lo conosciamo da bambino quindi capiamo bene cosa lo ha portato, purtroppo, ad essere quello che è da adulto che non giustifica assolutamente quello che ha fatto, però, mi ha portata ad avere emozioni contrastanti nei suoi confronti: dalla tenerezza ad un odio smisurato..

"Contò i secondi della propria resistenza, fino a perdere contatto col mondo circostante."

Cioè.... 💔

È ossessionato dall'arte e dai dipinti meravigliosi di Benjamin che sono in grado di ridare dignità alle persone distorcendo la realtà come meglio crede. Capacità che Hermann stesso avrebbe tanto voluto raggiungere. Questa sua fissa farà, involontariamente, del bene... ❤️‍🩹

Benjamin (protagonista del primo volume della saga) l'ho amato, ovviamente. Ma poi come si fa a non amarlo dopo tutto quello che fa per suo figlio e in generale...? Inutile dire che ho pianto tutto l'acqua che ho in corpo quando Johannes vede quel quadro 🤧❤️‍🩹

Johannes, figlio di Benjamin, è cresciuto con le ideologie del Nazismo con il sogno di entrare nell'aviazione militare e far onore alla propria patria... Ovviamente non andrà esattamente come immaginava... Ho apprezzato tantissimo il coraggio che ha avuto nel seguire i suoi sentimenti quando avrebbe potuto benissimo dimenticare tutto e vivere nell'agio..

Wolfgang, il più caro amico di Johannes, è intelligente e molto dolce... L'ho amato tantissimo ❤️‍🩹 (con lui è uscita fuori pure l'acqua del battesimo) anche perché io ci ho creduto... 🥲🫂

Miroslaw ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale al fianco di Benjamin, perdendo una gamba. Ha un negozio di cappelli che fa lui personalmente. Le sue origini ebree, però, prevarranno su tutti i meriti della precedente guerra combattuta con onore per difendere la propria patria. Al dolore di un padre.. Ma il suo senso dell'onore è difficile da piegare ed io non ho potuto far altro che essere super orgogliosa di lui ❤️‍🩹

Käthe, degna figlia di suo padre Miroslaw, ha avuto una forza ed un coraggio pazzesco senza mai arrendersi. In una certa scena mi ha fatto salire la pressione ed urlare ma, ahimè, si apprezza anche per questo 🤣 la sua amicizia con Yannick è stato qualcosa di profondamente emozionante 🫂❤️‍🩹

Tra i vari personaggi non sto neanche a dirvi quanto non ho sopportato il professor Simmel e Alexander... Oddio Alexander... Più odioso e subdolo di molti altri personaggi...

Tutti, nel bene e nel male, mi sono rimasti nel cuore e la storia stessa è indimenticabile nonché necessaria per far comprendere gli orrori della guerra e di quello che avveniva nei campi di sterminio, le torture, i massacri, la cattiveria stessa dei soldati che si DIVERTIVANO ad eseguire certi scempi, perché sì, gli ordini del "baffətto", ma anche i soldati stessi ci hanno messo del loro, giocando, perfino, con la vita di quelle persone, dei bambini, dei neonati, delle donne, degli uomini...

Per non dimenticare ma soprattutto è necessario per EVITARE di commettere gli stessi errori ed orrori..

Capolavoro.

"Era incredibile quanto potere avessero quei pezzetti di stoffa. I copricapi facevano questo: un elmetto identificava un soldato allo stesso modo in cui un buon cappello la diceva lunga sul grado sociale di chi lo indossava."

"Gli fece quasi tenerezza, perché mentre pronunciava quelle parole era arrossito visibilmente. Voleva fare il duro, ma era solo un ragazzino un po' troppo cresciuto con indosso una camicia più grande della sua taglia da cui le piccole mani sbucavano fuori come carote dalla terra."

"Stava chiedendo ai due ragazzini di non essere più amici e non riusciva a dare loro neppure una spiegazione valida per attribuire un senso a quel sacrificio. Semplicemente, non potevano; non potevano più scherzare tra loro e non potevano neppure permettersi di comportarsi come due dodicenni innamorati della vita. Stava chiedendo loro di crescere e di farlo in fretta, prima che la realtà li travolgesse."

"Stava imparando a sue spese quanto odio si potesse custodire in un singolo cuore."

"In quel momento avrebbe tanto voluto avere qualcosa in cui credere, una fede, perché si sentì terribilmente arido."

"Purtroppo c'era rimasto ben poco del ragazzo che sognava di guardare il mondo dall'alto verso il basso. I suoi sogni si erano dissipati così rapidamente... Rassomigliavano a nuvole passeggere trafitte dai raggi di sole. Era diventato tutto ciò che aveva sempre sognato, ma era ormai incapace di gioirne."

"Realizzò ben presto che non ci fosse nulla di umanamente comprensibile nel luogo in cui si trovava."

"In un modo o nell'altro, siamo tutti dei grandi bugiardi, a questi mondo."

"Talvolta le bugie sono tutto ciò che abbiamo, e ciò ci rende perennemente insoddisfatti."

"Lo aveva detestato anche allora, in realtà, per aver messo sottosopra le proprie certezze e aver fatto apparire semplice il loro rapporto. Lo aveva reso naturale come riempirsi i polmoni d'aria, mentre ora sentiva quegli stessi organi straziati dall'incapacità di accumulare fiato. Ma questa era stata una delle tante cose belle che gli aveva lasciato: l'idea di poter essere liberi, e autentici, a discapito di ogni cosa, perfino del dolore."

"Credo the dovresti amarla anche tu, la vita. Perché non sai mai che cosa può capitarti."

"Sopra quella sedia mi hai mostrato come allentare il nodo che mi stringeva la gola. Il collo mi brucia ancora, ma se sentissi di nuovo il bisogno di lanciarmi nel vuoto, giuro che prima tenterei di aggrapparmi a te per provare a cambiare idea. Sarai sempre più importante."

"Il partito li aveva ridotti a una moltitudine di pezzi spigolosi e poco adatti a generare qualcosa di buono, ma loro ce l'avevano fatta comunque, a discapito delle sevizie e dei trattamenti impietosi, e in un modo o nell'altro la vita li aveva fatti rincontrare."

"La vita al lager lo aveva costretto a fingere indifferenza, anche quando dentro si sentiva appassire e le viscere gli si rivoltavano. Talvolta si percepiva colpevole quasi quanto i suoi aguzzini, per non avere il potere di intervenire."

"Nell'aspetto non era molto diverso dall' Hannes che nel '39 era entrato a far parte della Luftwaffe. Ma dentro.. dentro lo era eccome. Si sentiva vecchio, come se la guerra fosse durata almeno cent'anni. Era consumato, una fiamma soffocata dalle ceneri. Gli zigomi incavati mal celavano la stanchezza che lo segnava. Eppure aveva un'immensa voglia di vivere, nonostante l'odio sperimentato e quello riversato."

"L'amore era un concetto così vago... Tutti dicevano di averne fatto esperienza, ma nessuno ne conosceva il reale significato."