Recensione: Hamartía di Rossana Soldano

~ 𝙏𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤: Hamartía
~ 𝘼𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: Rossana Soldano
~ 𝙀𝙙𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚: Oscar Vault
~ 𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚: Storico, MM, religione
~ 𝘼𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: 2025
~ 𝙋𝙖𝙜𝙞𝙣𝙚: 396

Roma, 1967. In un caldo pomeriggio di giugno Lucas, giovane americano in cerca di un alloggio provvisorio, suona all'appartamento di via del Pellegrino trovato tramite un annuncio. Dentro sente qualcuno che canta un pezzo dei Beatles con una pronuncia terribile. Quella canzone è Lucy in the Sky with Diamonds.

Subito gli è chiaro che in quella casa, inscritta nella cornice perfetta dell'Arco degli Acetari, non parlerà mai la sua lingua: Cristiano, l'esuberante proprietario, ha un accento marcatamente romanesco, ma questa non è la sua unica caratteristica. Cristiano vive liberamente la sua omosessualità ed è maledettamente attraente. Nonostante appartengano a due mondi lontanissimi, i due iniziano una relazione molto intima che investe in pieno le loro vite.

Entrambi infatti hanno alle spalle un passato col quale devono fare i conti ogni giorno: Cristiano è alle prese con una famiglia che non appoggia le sue scelte; Lucas, invece, con una scelta che contrasta col suo desiderio. In una Roma all'alba di profondi cambiamenti culturali e sociali, segnata dagli episodi di Valle Giulia, tra personaggi eccentrici, Lucas scoprirà cosa significa avere degli amici e una famiglia, e dovrà decidere a quale amore restare fedele.


Ciao a tutti, patati 💜

Sono legata in modo particolare a questa autrice perché Come anima mai è stato uno dei primissimi MM. Quando ancora non avevo lo spirito critico che ho sviluppato nel tempo leggendo sempre di più. Quindi mi sono lasciata trascinare completamente dalla storia e dai personaggi, senza riflettere troppo su determinate cose.

Per questo motivo mi rendo conto di essere poco affidabile quando si tratta di parlare dei suoi libri 🫠 ma cercherò di essere oggettiva.

Una cosa certa è che è diverso rispetto a CAM anche se i continui "tira e molla" ci sono sempre. In questo caso, però, sono più "seri", se così vogliamo dire, per le varie situazioni che si sono create e perché Lewis era Lewis 🤣💖

Mi rendo conto che questa dinamica può stancare a lungo andare (non è il mio caso) ma è il punto focale del suo stile di scrittura, se non vi piace non leggetelo per niente. Perché è un qualcosa che la caratterizza e che, personalmente ho adorato.

Ho amato l'inizio di ogni capitolo e ho pianto in qualche momento. Lucas è molto legato alla religione perciò spesso vengono fuori alcuni argomenti, appunto, religiosi, o convinzioni che possono urtare la sensibilità di qualcuno (ad esempio l'argomento dell'ab0rto) quindi attenzione. La sua storia è molto triste e mi si è stretto il cuore 🥲

Cristiano con il suo dialetto romano mi ha fatto impazzire 🫠 come anche Gino, suo zio, che è un po' quel punto di riferimento che ognuno di noi dovrebbe avere quando ci sentiamo persi. Non ho sopportato il padre, sua madre, invece, mi ha fatto tanta tenerezza.

Per me che non ho mai visitato Roma (🫣) è stato bellissimo passeggiare per le sue strade con Lucas e Cristiano è stato molto bello e suggestivo ed ora ho ancora più voglia di visitarla 🥲

Poi vabbè il finale è stato un mini colpo al cuore ❤️‍🩹

"Se fossi stato più assennato sarei fuggito, ma non volevo essere prigioniero dei miei istinti: volevo dominarli e non esserne dominato."

"Era la fine degli anni Sessanta Roma era come una fiaba e io di fiabe ne avevo lette poche e di mondo ne avevo visto ancora meno."

"Ho bisogno d'amore, per smettere di preoccuparmi. Ho bisogno di trovare qualcuno che possa chiamare mio. Ma la mamma mi ha detto che non si può metter fretta all'amore. No, bisogna solo aspettare."

"Mentire è un istinto primordiale. Mentiamo sin da quando siamo piccoli. Mentiamo per paura di deludere, per vergogna. Mentiamo per egoismo e per autoconservazione. A volte mentiamo per abitudine, altre per pigrizia, perché la verità è faticosa e preferiamo tenerla per noi piuttosto che accettare le domande altrui."

"In quel momento mi sentii al sicuro. Cristiano mi stava proteggendo dal suo risentimento, dai giudizi che erano la conseguenza delle esperienze della sua vita."

"Avevo invidiato il suo rapporto con i suoi amici e il modo in cui loro lo avevano protetto, senza accorgermi che lui stava facendo esattamente la stessa cosa con me. Avevo un amico. Ed ero così abituato a non averne che non ero stato in grado di riconoscerlo."

"Così, una volta ancora contro la mia volontà, la verità venne fuori. Come quando si è sott'acqua e ci si sforza di non respirare, ma il nostro corpo si ribella spingendoci verso la superficie alla ricerca di ossigeno."

"L'Arco degli Acetari era il non Luogo della mia esistenza. Non era uguale a niente di tutto quello che avevo vissuto e visto e sarebbe rimasto unico e irripetibile."

"Spesso il sonno è stato il mio rifugio, il nascondiglio perfetto dalle mie ansie."

"È facile, Roma. È un eterno incantevole spettacolo che va in scena ogni giorno, un carnet di emozioni per il quale non serve neanche pagare."

"Aveva lottato e sacrificato tanto per la sua libertà e ora doveva piegarsi alla frustrazione perché io non volevo arrendermi alla mia."

"Non era il gesto d'amore che celebra il legame tra due persone, era il suo modo di celebrare la vita. Era un atto di ribellione pacifica a ciò che il mondo si aspettava da lui. Gli chiedevano vergogna e lui si prendeva il piacere gli chiedevano senso di colpa e tutto in lui urlava libertà."

"Mi mancava perché, nella stranezza del nostro rapporto, io avevo trovato una stabilità, quella familiarità e quell'intimità che non avevo mai sperimentato."

"«Perché sei andato via?» mi chiese.
«Perché il mio tempo in questa casa era finito.»
«E perché sei tornato?»
«Perché il nostro tempo no.»"

"Non lo sai mai quando inizi a innamorarti. Si tratta di pezzettini di emozioni e sensazioni che metti insieme nel tempo, ma ti accorgi della loro totalità solo alla fine."

"Il suo modo di ragionare e di vivere era troppo lontano persino da quello che avrei anche solo potuto immaginare. Anche io non avevo paura, ma solo perché mi ero protetto persino dalla mia stessa immaginazione e dalle mie fantasie. Avevo progettato e programmato la mia vita lasciando indietro gli arti che potevo sacrificare e mi ero messo al riparo."

"Le famiglie sono anche questo: recriminazioni, urla, il rinfacciarsi le scelte e i sacrifici."

"Ho capito che non è l'amore che ti danno gli altri che fa la differenza nella tua vita, ma e quello che sei capace di dare tu."

"Volevo essere il ragazzo che si chiedeva cosa fosse la felicità, perché come una falena vicino alla luce iniziavo a percepirne il calore che la attirava. Volevo di nuovo quel momento, quello che c'è quando ti illudi che la felicità sia lì a portata di mano, un attimo prima di allungare la mano e farti male."

"Aveva sofferto per il male, aveva perdonato il dolore e aveva conservato l'amore."