Recensione: Lo straniero di Albert Camus

~ π™π™žπ™©π™€π™‘π™€: Lo straniero
~ 𝘼π™ͺπ™©π™€π™§π™š: Albert Camus
~ 𝙏𝙧𝙖𝙙π™ͺπ™―π™žπ™€π™£π™š π™™π™ž: Sergio Claudio Perroni
~ π™€π™™π™žπ™©π™€π™§π™š: Bompiani
~ π™‚π™šπ™£π™šπ™§π™š: Narrativa
~ π˜Όπ™£π™£π™€ π™₯π™ͺπ™—π™—π™‘π™žπ™˜π™–π™―π™žπ™€π™£π™š: 1942
~ π™‹π™–π™œπ™žπ™£π™š: 157

Il protagonista Γ¨ Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneitΓ  a se stesso e al mondo.

Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault Γ¨ un eroe “assurdo”, e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla veritΓ  di essere e di sentire.

Buon pomeriggio patati πŸ’œ oggi nuova recensione!

Questo libro mi Γ¨ piaciuto molto, per certi versi mi ha ricordato "Meno di zero" di Bret Easton Ellis perchΓ©, anche qui, il protagonista, Arthur Meursault, guarda il mondo esterno con una specie di indifferenza che rende questo libro geniale e surreale allo stesso tempo. Quest'uomo che vive perennemente sulle nuvole e che non si rende conto di cosa succede intorno a lui.

"Non potevo certo negare che avesse ragione. Non ero particolarmente pentito del mio gesto. PerΓ² mi stupiva tutto quell'accanimento."

D'altronde quando si vuole incolpare qualcuno, non si guarda soltanto al fatto compiuto ma ci si appende a qualunque altra cosa, in questo caso, al funerale di sua madre, anche se non centrava nulla.

"Insomma, Γ¨ accusato di aver seppellito la madre o di aver ucciso un uomo?"

 

Davvero molto coinvolgente e intenso, sono curiosa di leggere altri libri di questo autore.

"Allora ho sparato altre quattro volte su un corpo inerte nel quale le pallottole si conficcavano senza lasciare traccia. Ed Γ¨ stato come se bussassi quattro volte alla porta dell'infelicitΓ ."

"Non mi capiva e ce l'aveva un po' con me. Desideravo convincerlo che ero come tutti, assolutamente come tutti. Ma questo, in fondo, non era molto utile, e vi ho rinunciato per pigrizia."

"Allora ho capito che un uomo che avesse vissuto soltanto un giorno avrebbe potuto facilmente vivere cent'anni in una prigione. Avrebbe avuto abbastanza ricordi per non annoiarsi."

"Non mi ero reso conto di quanto i giorni potessero essere al tempo stesso lunghi e brevi. Lunghi da vivere, senza dubbio, ma così dilatati da finire per riversarsi gli uni negli altri. Sino a perdervi il proprio nome. Ieri e domani erano le uniche parole che conservassero un senso per me."

"Inizialmente non mi ero reso conto che quella folla si accalcava per vedere me. Di solito la gente non si occupava della mia persona. Ho dovuto fare uno sforzo per capire che ero io la causa di tutta quell'agitazione."

"È sempre interessante sentir parlare di sé. In effetti, durante le arringhe del procuratore e del mio avvocato si è molto parlato di me, e forse più di me che del mio delitto."

"Tutto si svolgeva senza il mio intervento. Il mio destino veniva deciso senza chiedere il mio parere."

"Io ascoltavo e sentivo che mi giudicavano intelligente. Ma non capivo bene in che modo le qualitΓ  di un uomo normale potessero diventare prove schiaccianti contro un colpevole."

"Ma a causa di tutte quelle lunghe frasi, di tutti quei giorni e quelle ore interminabili durante i quali si era parlato della mia anima, ho avuto l'impressione che tutto diventasse come un'acqua incolore che mi dava le vertigini."

"Mi sono sentito assalire dai ricordi di una vita che non mi apparteneva piΓΉ, ma in cui avevo trovato le mie gioie piΓΉ povere e piΓΉ tenaci."

"Ci si fa sempre delle idee esagerate su ciΓ² che non si conosce. Invece dovevo prendere atto di come tutto fosse estremamente semplice: la macchina si trovava allo stesso livello dell'uomo che avanzava verso di essa. La raggiungeva come se andasse incontro a qualcuno. Anche questo era seccante. La salita verso il patibolo, l'ascesa verso il cielo, elementi ai quali l'immaginazione poteva aggrapparsi."

"Ascoltavo il mio cuore. Non riuscivo a immaginare che quel rumore che mi accompagnava da così tanto tempo potesse mai cessare. Non ho mai avuto molta immaginazione. Eppure provavo a rappresentarmi un certo secondo in cui il battito di quel cuore non si sarebbe più esteso alla testa."

"Rumori di campagna salivano fino a me. Odori di notte, di terra e di sale mi rinfrescavano le tempie. La meravigliosa pace di quell'estate dormiente entrava in me come una marea."

"Il sudore ammassato sulle sopracciglia Γ¨ fluito di colpo sulle palpebre e le ha ricoperte di un velo tiepido e denso. I miei occhi erano ciechi dietro quella cortina di lacrime e sale. Ormai sentivo solo il fragore del sole sulla fronte e, indistintamente, la spada abbacinante scaturita dal coltello che avevo ancora davanti."

"È stato allora che tutto ha vacillato. Dal mare è spirato un soffio denso e rovente. Mi è parso che il cielo si aprisse in tutta la sua vastità per lasciar piovere fuoco. Tutto il mio essere si è teso, ho stretto la mano sulla pistola. Il grilletto ha ceduto, ho toccato il ventre levigato del calcio ed è stato li, nel rumore al contempo secco e assordante, che tutto è cominciato. Mi sono scrollato di dosso il sudore e il sole. Ho capito che avevo distrutto l'equilibrio del giorno."