Recensione: Lolly Willowes di Sylvia Townsend Warner

~ 𝙏𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤: Lolly Willowes

~ 𝘼𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: Sylvia Townsend Warner

~ 𝙏𝙧𝙖𝙙𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞: Grazia Gatti

~ 𝙀𝙙𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚: Adelphi edizioni

~ 𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚: Fantasy, Umoristico

~ 𝘼𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: 1926

~ 𝙋𝙖𝙜𝙞𝙣𝙚: 171

~ 𝙇𝙞𝙗𝙧𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙤𝙡𝙖: Indipendenza

Laura Willowes è una donna di mezz'età gentile e solitaria, destinata a non sposarsi. Si trasferirà a Londra con suo fratello Henry e la sua famiglia. Oppressa sempre più da loro, inizierà a sentire la sua "vocazione" da strega.

Dopo vent'anni di convivenza soffocante decide di trasferirsi in campagna da sola contro il loro giudizio.

Titus, suo nipote, si trasferirà da lei per diventare uno scrittore. Lei si sentirà turbata dalla sua indipendenza perduta e stringerà un patto con una forza misteriosa che crederà essere §atana. Egli, tormentato da alcune disavventure, deciderà di sposare una ragazza londinese trasferendosi da lei.

Lolly è soddisfatta della sua ritrovata libertà ed incontrerà il principe delle tenebre con il quale inizierà un dialogo sul mondo delle donne.

La storia ha inizio, con un andamento lento, sulle vicende della famiglia di Laura e sulla nascita della sua passione per la botanica e l'arte della fermentazione, in quanto la sua famiglia gestisce una fabbrica di birra.

Libro satirico sulla figura della donna "zitella" che viene accomunata a quella della strega, in quanto solitaria e arcigna. In questo caso "Strega" intesa come la sensazione di attaccamento alla terra, alla natura, che non ha nulla a che fare con gli incantesimi. Ma si parla anche dell'indipendenza femminile. Lolly Willowes, infatti, non si fa scrupoli nell'andare contro il parere della sua famiglia, allontanandosi dalle convenzioni sociali come il matrimonio e la famiglia, preferendo la sua libertà.

Ho amato questo libro. Sono felice di averlo scoperto.