Recensione: Amami prima che vengano a prendermi di Giulia Amaranto

~ π™π™žπ™©π™€π™‘π™€: Amami prima che vengano a prendermi
~ 𝘼π™ͺπ™©π™§π™žπ™˜π™š: Giulia Amaranto
~ π™€π™™π™žπ™©π™€π™§π™š: Self-published
~ π™‚π™šπ™£π™šπ™§π™š: Storico, LGBT
~ π˜Όπ™£π™£π™€ π™₯π™ͺπ™—π™—π™‘π™žπ™˜π™–π™―π™žπ™€π™£π™š: 2019
~ π™‹π™–π™œπ™žπ™£π™š: 64

Un breve ma intenso gay romance che ti trasporterΓ  nel 1944, quando l'amore omosessuale era un tabΓΉ.

Una notte, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il giovane maestro elementare Francesco viene svegliato da qualcuno che chiede aiuto, picchiando alla porta. Agitato, corre ad aprire: quasi non lo riconosce, perchΓ© sono passati alcuni anni, ma Γ¨ Michele, amico d'infanzia, che Γ¨ scappato dal fronte di guerra e lo supplica di nasconderlo in casa sua.

Francesco, turbato, sente di nuovo nascere dentro di sè il sentimento che aveva invano cercato di sopprimere.

Ciao a tutti, patati πŸ’œ

Un racconto breve che perΓ² sa come lasciare il segno. Un amore proibito molto dolce e intenso, che avrebbe fatto rizzare i capelli a piΓΉ di una persona in quell'epoca. Due ragazzini amici d'infanzia che, purtroppo, sono stati separati dalla guerra ancora prima di poter dare una definizione a quel sentimento.

Ambientato da qualche parte dell'Italia durante il tragico periodo della seconda Guerra Mondiale, Francesco Γ¨ un maestro di scuola elementare, divenuto zoppo a causa di una caduta da un albero quando era piccolo, non potendo quindi essere chiamato alle armi, rimarrΓ  a casa di sua zia per prendersi cura di lei.
Michele, invece, Γ¨ un soldato. ChiederΓ  rifugio a Francesco, poichΓ© amici di infanzia, quando prenderΓ  la decisione di disertare e scappare dalla guerra. Questo riavvicinamento farΓ  capire ad entrambi la profonditΓ  dei loro sentimenti, tra povertΓ , fame, paura e tanto coraggio, soprattutto di accettare quell'amore "perverso".

Il finale Γ¨ aperto alla fantasia del lettore, non ho particolarmente apprezzato questa scelta, ma, personalmente ho immaginato un lieto fine perchΓ©, dopo tanto tempo di rinunce e dolori, Γ¨ proprio quello che meritano πŸ’ž. Peccato per la scelta di limitare questa storia ad un racconto perchΓ© aveva delle buone basi per un libro piΓΉ consistente.

Questo racconto Γ¨ nato dal ritrovamento di una vecchia fotografia di due ragazzini che giocavano, datata 1929. Lo scoppio imminente della guerra, avrebbe, quasi sicuramente, mandato quei ragazzini, ormai cresciuti, a combattere.

"Il temporale sconquassava ancora la campagna. La tempesta piΓΉ forte, perΓ², Francesco la sentiva dentro di sΓ©."

"Aveva trascorso l'adolescenza a nascondere, soprattutto a se stesso, il desiderio verso il suo coetaneo, compagno di scuola e di giochi improvvisati per strada. Desiderare un ragazzo! Gli sembrava di essere fuori dal mondo."

"Quando le loro vite si erano separate, ma adesso si rendeva conto, con dolore, che niente era mutato nel suo cuore: il fuoco che lo attirava verso di lui era divampato di nuovo, con tutta la sua potenza."

"La sua vita, confessΓ², stava andando come aveva sempre desiderato. La chiamata alle armi, la guerra, avevano rovinato tutto, probabilmente senza rimedio."

"Di quell'abbraccio, ora, aveva bisogno piΓΉ che dell'aria. Era come se le loro anime fossero in comunione perfetta."

"Non poteva resistere a lungo a quell'ubriachezza dei sensi: aveva troppi freni, troppe paure. Il paradiso può essere un luogo così pericoloso..."

"Quel bacio, breve e meraviglioso concentrato di Eden, gli aveva iniettato nel cuore una specie di veleno: adesso ne voleva ancora, ancora, ancora..."

"Erano nella stagione in cui il corpo Γ¨ un tempio splendido e inquieto, turbato dalle onde delle emozioni, della vita che chiama, che vuole esplodere...."

"Il loro bacio, quasi famelico, fu molto prolungato. Era come se, attraverso di esso, i loro corpi stessero imparando a conoscersi, emozione dopo emozione, fino a scoprirsi eccitati."

"Quel parlare sottovoce era il suono piΓΉ scandaloso che si potesse udire! Era come se la voce di Michele si trasformasse nella carezza sensuale di un amante, come tornare a quel pomeriggio di zucche rubate, quando la voglia di baciarlo lo aveva spaventato..."

"Si appartenevano, come se il cuore di uno avesse messo radici nel cuore dell'altro."