Recensione: Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin

~ 𝙏𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤: Cambiare l'acqua ai fiori
~ 𝘼𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: Valérie Perrin
~ 𝙏𝙧𝙖𝙙𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞: Alberto Bracci Testasecca
~ 𝙀𝙙𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚: edizioni e/o
~ 𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚: Narrativa
~ 𝘼𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: 2018
~ 𝙋𝙖𝙜𝙞𝙣𝙚: 480
~ 𝙇𝙞𝙗𝙧𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙤𝙡𝙖: Inaspettato

Violette Toussaint è la guardiana del cimitero di una cittadina di Borgogna. Apparentemente trasandata, nasconde una grande personalità e una misteriosa storia.

Tante persone, che vanno a trovare i loro cari, si fermano nella casetta di Violette, donna solare e gentile sempre pronta ad offrire un caffè e parole gentili.

Un poliziotto si presenta a casa sua per una strana richiesta, lasciatagli dalla sua defunta madre. Questa vicenda stravolgerà la vita di Violette e verranno a galla legami sconosciuti tra vivi e morti.

Che dire.. Ho praticamente vissuto dentro questo romanzo. Super scorrevole nonostante le ben quasi 500 pagine e la pesantezza degli argomenti trattati che però vengono resi un po' più leggeri grazie alla ben caratterizzazione e alla simpatia dei personaggi.

La narrazione da diversi punti di vista è ben strutturata tanto che, anche parlando di diversi argomenti, si riesce a seguire perfettamente la trama senza perdersi tra i vari capitoli (ho amato che fossero brevi).

La storia è molto travolgente, un intreccio di emozioni come: l'amore, la gioia, la rinascita. Ma anche la tristezza, l'amarezza, l'egoismo delle persone e la solitudine. Pieno di colpi di scena che non ti aspetti e che, capitolo dopo capitolo, ti tiene incollata alle pagine, tranne per qualche capitolo un po' inutili (per fortuna molto corti), che mi hanno fatto, quasi, venir voglia di chiudere il libro.
A parte questa piccolissima pecca, è una storia che non si dimentica, la rivelazione finale, poi, non me l'aspettavo proprio.

Bellissimo, stra-consigliato!

"La cattiveria è come il letame: anche dopo che è stato rimosso, l'odore rimane nell'aria a lungo."

"Il passato non è fertile quanto il concime che metto sulla terra, somiglia tutt'al più alla calce viva, un veleno che brucia i germogli. Si, Violette, il passato è il veleno del presente. Rivangare vuol dire un po' morire."

"C'è qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi."

"Se ogni volta che penso a te spuntasse un fiore la terra sarebbe un immenso giardino."

"Succede sempre così con la morte: più è antica e meno presa ha sui vivi. Il tempo distrugge la vita. II tempo distrugge la morte."